Il primo autore che vi presentiamo oggi è Matteo Zannoni, che chi ci segue da tempo già conosce perché nostro ospite, nel dicembre scorso, all’interno di uno dei nostri martedì. Quella sera ci aveva raccontato quanto fosse facile, affascinante ed espressivamente potente scattare con una macchina stenopeica fatta con le proprie mani. Oggi arriva al nostro Festival non più con la stenopeica, eppure con la stessa sensibilità ‘analogica’ ed eguale attenzione agli stati d’animo del mondo: veri protagonisti, insieme al movimento (che è o che è stato) delle foto che, per l’occasione, ha selezionato.
Stati d’animo e movimento che lo coinvolgono nel profondo e che condizionano il rapporto fra colui che guarda e l’oggetto, come osserviamo nelle due foto scelte per raccontarvi il suo duplice progetto. Duplice perché fatto di due serie diverse: alla prima, in bianco e nero, non aggiungiamo nulla, se non quelle celebri parole rubate a Churchill, che diceva
C’è qualcosa nell’esteriorità di un cavallo
che si attaglia all’interiorità di un uomo.
Della seconda, che in realtà sarebbe prima, diremo che ha fatto parte già di un altro Circuito e di un’altra vetrina, quella dell’ultimo PhotoLux Festival: qui, in ogni scatto, a far da regina (lo dice l’autore) è “una vecchia signora”, scovata fra le tenui sfumature dei luoghi e del tempo.
Il resto a voi: se l’istinto incontrollabile e mai distratto di Matteo Zannoni vi ha incuriosito, le sue fotografie vi aspettano (dal 21 luglio) in quell’antica pasticceria che ha fatto la storia di Pontremoli, il Caffè degli Svizzeri di piazza della Repubblica.