Anteprima Circuito OFF: Misha Cattabiani

Nemmeno il nome del secondo autore che vi presentiamo quest’oggi suonerà nuovo a chi da tempo segue noi, le attività del Parco o quelle di Farfalle in Cammino. Si tratta del fotografo parmigiano Misha Cattabiani, ospite di Lunicafoto nel novembre scorso e abituato a perdersi nelle nostre valli per offrire scatti stupendi e workshop mozzafiato. Quando l’abbiamo incontrato ha rapito tutti con la sua storia e le sue parole, con suggestivi racconti e visioni e poi con un viaggio capace di percorrere l’intimo ed eterno rapporto fra pittura, arte e paesaggio. Oggi ridiscende dai monti e ci riporta quel connubio fra visione esteriore e ricerca interiore in una mostra che, sin dal titolo e dalle prime righe che l’accompagnano, assicura nuova emozione e sguardo tutt’originale.

Nel titolo abbiamo tre ‘semplici’ parole – Lake, Time, Stimmung – che hanno però un significato ben preciso per un fotografo che a ogni scatto si cala in un’esplorazione che abbraccia filosofia e fotografia insieme. Tre parole che significano, certo, ciò che rappresentano – i laghi d’Appennino, le atmosfere e le intenzioni dell’animo, lo scorrere del tempo – ma che soprattutto ne definiscono il rapporto: parafrasando le parole dell’autore ma senza volere tradirne il senso, i laghi qui in mostra sono spazio che diviene luogo, luogo che necessita dello scorrere del tempo per potersi definire. Cattabiani vive così la sua relazione con quest’arte e con tutta l’arte presente nell’ambiente circostante. Per lui, devoto a quest’ultimo quanto allo stimmung, sempre impegnato a tradurre per immagini ciò che spirito e mondo assieme trasmettono, ogni paesaggio non è soggetto ma contesto e pretesto per mettere in atto un’introspettiva ricerca su quell’idea di relazione identitaria fra atmosfera e stato d’animo, oltre che sulle categorie prime di spazio e tempo. Per lui, che cita Whitehead e nel presentarci la mostra dice

siamo sopraffatti dal flusso di sentimenti
che penetrano in noi dalla natura circostante

la vita – che ci comprende in ogni parte dell’essere e del territorio – non si può esprimere diversamente: il senso va cercato, trovato e ricostruito a partire da qui.

Misha

Noi vogliamo provarci, come tutte le volte che il nostro cammino si incrocia con i suoi scatti, e vogliamo offrire anche a voi quest’opportunità: opportunità doppia a dire il vero ma di questo parleremo non ora, fra poco. Per adesso abbiamo solo tentato di trasmettervi ciò che, siamo certi, saprà meravigliarvi – sempre dal 21 luglio, nell’Androne di un Palazzo, il Dosi-Magnavacca, che con tutta probabilità avremo modo di conoscere meglio e che per storia e valore sa lasciare a bocca aperta chiunque (parola di Sigeric).

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